Ex SELCA Forno D'Allione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    forno_dallione_torrente
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    www.bresciaoggi.it/territori/valca...ni-rs-1.7245523



    http://teleboario.it/tbnews/berzo-demo-per...wljPLsEHtgAMua8



    www.montagneepaesi.com/mp/index.php...F1HaN_7hCRcx4Ic


    Il sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia ha chiesto il processo per Flavio Bettoni, Michele Carta Mantiglia, Piergiorgio Bosio ed Ettore Vacchina, gli amministratori che dopo il 2010 si erano alternati alla guida della Selca di Forno d’Allione, oltre a Giacomo Ducoli, il professionista incaricato della curatela fallimentare.

    Prescritta l’accusa di traffico illecito di rifiuti, gli imputati sono ora accusati a vario titolo di omessa bonifica e, limitatamente a Ducoli, anche di ostacolo all’attività di vigilanza ambientale. I 5 conosceranno il loro destino il prossimo. Il prossimo 22 maggio, dopo che la GUP Giulia Costantino avrà raccolto anche le conclusioni dell’avvocato difensore di Ducoli, l’unico a non essere intervenuto nel corso dell’udienza tenutasi questo mercoledì 17 aprile, gli imputati sapranno come evolverà la vicenda che li vede imputati a vario titolo. Per il Pm Tenaglia, che ha ereditato il fascicolo dal procuratore aggiunto Sandro Raimondi, trasferito a Trento, ci sarebbe spazio per un nuovo processo, mentre per i difensori degli imputati ci sono ostacoli insormontabili alla sua celebrazione come quello frapposto dalla sentenza di assoluzione «perché il fatto non sussiste» passata in giudicato. Il verdetto, divenuto definitivo, ha azzerato l’accusa originaria: il traffico illecito di rifiuti e quei famosi 23mila metri cubi di celle elettrolitiche utilizzate per la fusione dell’alluminio, arrivate dall’Australia fino a Berzo Demo: per la giustizia non erano rifiuti e dunque potevano essere lecitamente rivendute come end ofwaste. Ai manager della ex-Selca viene ora contestata l'accusa di omessa bonifica a partire dal 2015, cioè anni dopo la loro decadenza dal ruolo rivestito nella gestione della Società, fallita nel giugno 2010. Quanto al curatore fallimentare, l’accusa contrasta con un’altra sentenza non più impugnabile: quella con la quale il Consiglio di Stato ribaltò il verdetto del Tar ed escluse che la bonifica dovesse essere in carico alla curatela del fallimento: in questo caso, infatti, sarebbe stata effettuata anche a costo di pregiudicare gli interessi dei creditori dell’azienda fallita. Il 22 maggio il GUP deciderà se aprire il nuovo processo. Rimane il nodo cruciale delle tonnellate di rifiuti stoccati, ora in sicurezza in speciali “bag”, dentro i capannoni della ex-Selca e della bonifica del terreno. Per entrambi i casi, il Comune di Berzo Demo, con Regione, Provincia, Comunità Montana e Bim, ha garantito la rimozione e la bonifica perché il 31 maggio dovrebbe essere perfezionato l'atto di acquisto del vasto comparto industriale da parte di Lucchini Rs che vi impianterà una linea di meccanica leggera di revisione occupando 90 nuovi dipendenti.


    https://www.bresciaoggi.it/territori/citt%...dizio-1.7274459
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    www.bresciaoggi.it/territori/valca...cesso-1.7350048
    ... da post Anche nella vicenda giudiziaria passata alle cronache come «Selca bis» ci sarà un processo. Si celebrerà nei confronti dei quattro imputati rinviati a giudizio, sui cinque complessivi nell’udienza preliminare. Il Gup Giulia Costantino ha quindi accolto quasi totalmente le richieste del pm Mauro Leo Tenaglia. Con l’accusa di mancata bonifica sono stati rinviati a giudizio Flavio Bettoni, uno dei proprietari dell’azienda e presidente del consiglio di amministrazione della ex Selca dal 2007 al 2010, Piergiorgio Bosio, amministratore unico della società dal 1997 al 2007, Ettore Vacchina, procuratore speciale, e Michele Carta Mantiglia, consigliere delegato dal 2007 alla data del fallimento dell’azienda

    Prosciolto invece Giacomo Ducoli, curatore fallimentare dell’azienda. L’area interessata dal procedimento giudiziario è appunto quella dell’ex Selca, a Forno Allione di Berzo Demo.

    ... Ieri è stato inoltre deciso il non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti degli imputati a cui veniva contestato anche il traffico di rifiuti. Accusa quest’ultima da cui Flavio Bettoni è già stato assolto con sentenza diventata definitiva dopo la conferma in appello.

    Le difese, nel processo «Selca bis» avevano chiesto il proscioglimento per tutti gli assistiti. Richiesta che invece è stata accolta solamente per il curatore fallimentare assolto da tutti i reati contestati perché «il fatto non sussiste». Accolta quindi la tesi difensiva in merito all’assenza di obblighi in capo al curatore del fallimento, per queste ipotesi di reato, in un caso come quello dell’ex Selca.


    IL PROCESSO nei confronti dei quattro imputati inizierà il 2 marzo del 2020.



    www.retealternattiva.it/2020/01/26...e-da-chi-viene/

    dal link:
    ..... nessun “lieto fine”, a parte che è ancora tutto molto incerto sulle concrete possibilità di realizzazione, ma semmai una pessima soluzione per la popolazione alla quale era stato garantito che quei rifiuti sarebbero stati smaltiti con tutti i crismi della legalità e sicurezza in luoghi idonei identificati all’estero. Ora invece li si vuole sotterrare su terreni del posto: bonificare un’area per inquinarne un’altra con tutte le criticità connesse. La pericolosissima “bomba” rappresentata dalle sostanze tossiche riguarda l’intera Valle Camonica, Lago d’Iseo compreso e non solo il ristretto territorio del Comune di Berzo Demo, come si tende a far credere.

    “Nell’azienda camuna, nel 2009 arrivarono dalla ditta australiana Tomago anche celle elettrolitiche per l’alluminio primario, ricche di cianuri e fluoruri. A seguito del fallimento
    della ditta quei rifiuti sono rimasti esposti all’azione meteorica delle piogge, con relativo ruscellamento di percolato nell’Oglio.
    Gli ex titolari, i fratelli Flavio ed Ivano Bettoni, nel 2017 sono stati assolti dall’accusa di traffico internazionale di rifiuti.”

    – non si dice che i quattro manager della “ex Selca” sono stati nuovamente rinviati a giudizio per mancata bonifica e il dibattimento è stato fissato per il 2 marzo 2020…

    “Furono loro a ricordare ai giudici che la loro attività nacque per soddisfare una richiesta delle acciaierie bresciane e non solo: proposero il recupero delle celle elettrolitiche utilizzate per la produzione di alluminio, miscelandole e trasformandole in «materie prime secondarie» per essere impiegate come inerti di riempimento. Una filiera di economia circolare, si direbbe oggi.“

    – non diciamo sciocchezze tirando in ballo “l’economia circolare”: si tratta di un caso tipico dove l’attività di trattamento rifiuti ha assunto i caratteri inquietanti di copertura per affari illeciti!....

    Edited by vincenzab - 9/8/2020, 12:15
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    www.piuvallitv.it/news/2020-03-03_n...za-per-ex-selca

    www.bresciaoggi.it/territori/valca...abili-1.7971464
    3.3.20
    La doppia vicenda processuale legata all’ex Selca di Forno Allione ha lasciato un’eredità davvero triste: in attesa della rinascita dell’ex sito industriale di Berzo Demo restano 100 posti di lavoro in meno (più 70 dell’indotto) e una grande area da bonificare. Sì, perché La Procura di Brescia ha chiesto la sentenza di non luogo a procedere immediato, così come prevede l’articolo 129 del Codice di procedura penale, per Flavio Bettoni, tra i proprietari dell’azienda (già assolto dall’accusa di traffico di rifiuti col fratello Ivano) e presidente Selca dal 2007 al 2010, per l’amministratore unico Piergiorgio Bosio, che l’ha guidata dal 1997 al 2007, per il procuratore speciale Ettore Vacchina e per il consigliere delegato Michele Carta Mantiglia attivo dal 2007 e fino al fallimento. Erano accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e della mancata bonifica dei 23mila metri cubi di celle elettrolitiche arrivate dall’Australia per essere trattate. Il giudice ha aggiornato l’udienza a giugno, quando ci sarà la sentenza.

    www.quibrescia.it/provincia/valcam...luzioni/558681/
    La vicenda dell’ex Selca di Forno Allione, a Berzo Demo, in Valcamonica, nel bresciano, è approdata di nuovo in tribunale. Dell’azienda non è rimasto più nulla, se non una serie di rifiuti ancora da smaltire nell’ambito di un piano di bonifica non attuato al momento e un’area industriale lontana dall’essere tale. A livello giudiziario, da ieri, lunedì 2 marzo, alla sbarra ci sono Flavio Bettoni che è stato a capo del sito produttivo dal 2007 al 2010 e già assolto con il fratello Ivano dal traffico illecito di rifiuti, l’amministratore unico Piergiorgio Bosio dal 1997 al 2007, il procuratore speciale Ettore Vacchina e il consigliere delegato Michele Carta Mantiglia operativo dal 2007 fino all’atto del fallimento.

    Tutti accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e mancata bonifica di 23 mila metri cubi di celle elettrolitiche giunte dall’Australia, l’accusa ha però chiesto il non luogo a procedere. L’udienza è stata aggiornata a giugno quando è attesa la sentenza.

    https://www.vocecamuna.it/processo-ex-selc...amministratori/
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    21 marzo 2020 www.bresciaoggi.it/territori/valca...paura-1.8001927
    dal link:
    Lino Febbrari Se ne parla da quasi un decennio. Da quando la Selca, azienda basata a Forno Allione, in comune di Berzo Demo, che recuperava scorie di alluminio per trattarle e poi rimetterle sul mercato, nel giugno del 2010 ha chiuso i battenti per fallimento. IN PARTICOLARE a tenere banco nelle discussioni dei politici locali, regionali e nazionali (e a preoccupare non poco chi vive in quella zona) è la montagna di rifiuti pericolosi (circa 40mila metri cubi contenti residui di cianuri e fluoruri) stivati in grossi sacconi nei vetusti capannoni o coperti da teli plastici nei piazzali: fino al 2016, prima dell’intervento sommario di messa in sicurezza, giacevano esposti alle intemperie e perciò dilavati dalle piogge. Lo scorso anno il Comune di Berzo Demo ha acquisito l’area all’asta fallimentare a costo zero con l’obbiettivo di riqualificare tutto il sito, abbattendo i vecchi capannoni, realizzandone di nuovi, insieme alle infrastrutture necessarie, per poi affittarli per un lungo periodo tramite un apposito bando. Che è stato aggiudicato alla Lucchini RS. Non appena rimessa a nuovo l’area, per vent’anni l’azienda di Lovere dovrà garantire il posto di lavoro a minimo 90 persone/anno. E la bonifica? Una sentenza del Consiglio di stato ha stabilito che non toccherà né ai vecchi proprietari (assolti dall’accusa di traffico di rifiuti) e neppure al curatore. A farsi carico del risanamento e messa in sicurezza sarà l’ente pubblico. «Quindi tutto ricadrà sulle tasche dei cittadini e non ci sono garanzie sulle operazioni di messa in sicurezza - attacca il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Ferdinando Alberti replicando alla riposta di Regione Lombardia alla sua interrogazione sulla bonifica e riconversione dell’area ex Selca -. Questo perché i nuovi proprietari dell’area non sono tenuti allo smaltimento dei rifiuti. Continua a ripetersi lo stesso scenario - aggiunge -: qui in Lombardia chi inquina non paga mai! In un modo o nell’altro i privati responsabili di danni ambientali la fanno sempre franca e inoltre non mettono neanche un euro quando c’è da riparare». Alberti punta l’indice anche su come verrà attuato l’intervento «riparatorio». In pratica i rifiuti pericolosi saranno «sepolti» in un bacino di contenimento (la stessa operazione fatta anni fa da Ucar Carbon in una scarpata proprio dietro gli attuali capannoni Selca) in un terreno distante alcune centinaia di metri ad uso commerciale/industriale di proprietà comunale. LA SOLUZIONE meno onerosa, secondo fonti comunali, circa 24 milioni di euro comprese demolizioni e nuove costruzioni, perché solo trasportare l’ingente quantitativo di rifiuti in una discarica autorizzata all’estero sarebbe costato più di 20 milioni. «Quindi ad oggi non saranno smaltiti ma semplicemente spostati in un altro luogo, che magari rischia di diventare a sua volta contaminato – conclude Alberti -. Mi auguro che non sia questa la “soluzione” prevista da Regione Lombardia. Non sappiamo perché e con quali criteri sia stata scelta quella zona. Insomma, è sempre la stessa storia: i privati fanno i danni, non pagano, i cittadini svuotano le loro tasche per bonificare e sistemare tutto e poi i benefici per un altro privato. Un mondo alla rovescia!»

    www.quibrescia.it/provincia/valcam...luzioni/563442/

    dal link: Mancata bonifica rifiuti ex Selca, arrivate nuove assoluzioni
    E' di ieri la sentenza con cui gli imputati sono stati assolti. Così l'intera vicenda giudiziaria ora si è chiusa.

    Si chiude con un buco nell’acqua, senza responsabilità, la vicenda giudiziaria connessa all’ex Selca di Forno Allione di Berzo Demo, in Valcamonica, nel bresciano. Alla sbarra in questa seconda inchiesta, con le accuse di gestione illegale dei rifiuti e omessa bonifica, erano finiti l’ex titolare Flavio Bettoni e gli amministratori Michele Carta Mantiglia, Piergiorgio Bosio ed Ettore Vacchina. Ma per tutti ieri, lunedì 22 giugno, il giudice del tribunale di Brescia ha emesso sentenze di assoluzione perché il fatto non sussiste.


    www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...manager-276160/


    La vicenda dell’ex Selca è stata ripercorsa ancora una volta in un’aula di giustizia del tribunale di Brescia: nel primo processo che ha tenuto banco negli anni scorsi, amministratori e manager dell’ex Selca erano accusati dalla Procura di Brescia del traffico di rifiuti partiti dall’Australia e arrivati a Berzo Demo passando dal porto di Marghera, 23mila tonnellate di scorie con cianuri e fluoruri che tra settembre 2009 e febbraio 2010, erano state rimesse sul mercato dalla Selca senza alcun trattamento. I giudici del tribunale di Brescia scrissero nella motivazioni di assoluzione: “Le miscele prodotte da Selca sono state legittimamente preparate per il riutilizzo e vendute come prodotto al di fuori della disciplina dei rifiuti”.

    Il secondo processo è invece sul materiale – attorno ai 45 metri cubi - rimasto sul piazzale dell’azienda dopo il fallimento, generando un problema ambientale. La Procura di Brescia ha accusato amministratori e manager di omessa bonifica. Ora il giudice Maria Chiara Minazzato ha pronunciato una sentenza di assoluzione con formula piena. Entrambi i filoni giudiziari si sono conclusi con l’assoluzione. Adesso si guarda al futuro e al progetto di reindustrializzazione dell’ex area Selca che si concretizzerà nei prossimi mesi.

    Edited by vincenzab - 9/8/2020, 12:34
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...manager-276160/


    La vicenda dell’ex Selca è stata ripercorsa ancora una volta in un’aula di giustizia del tribunale di Brescia: nel primo processo che ha tenuto banco negli anni scorsi, amministratori e manager dell’ex Selca erano accusati dalla Procura di Brescia del traffico di rifiuti partiti dall’Australia e arrivati a Berzo Demo passando dal porto di Marghera, 23mila tonnellate di scorie con cianuri e fluoruri che tra settembre 2009 e febbraio 2010, erano state rimesse sul mercato dalla Selca senza alcun trattamento. I giudici del tribunale di Brescia scrissero nella motivazioni di assoluzione: “Le miscele prodotte da Selca sono state legittimamente preparate per il riutilizzo e vendute come prodotto al di fuori della disciplina dei rifiuti”.

    Il secondo processo è invece sul materiale – attorno ai 45 metri cubi - rimasto sul piazzale dell’azienda dopo il fallimento, generando un problema ambientale. La Procura di Brescia ha accusato amministratori e manager di omessa bonifica. Ora il giudice Maria Chiara Minazzato ha pronunciato una sentenza di assoluzione con formula piena. Entrambi i filoni giudiziari si sono conclusi con l’assoluzione. Adesso si guarda al futuro e al progetto di reindustrializzazione dell’ex area Selca che si concretizzerà nei prossimi mesi.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    è la storia continua....
    Diverse associazioni ambientaliste contro il progetto di bonifica.

    https://www.quibrescia.it/ambiente/2020/11...onifica/571422/

    https://www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...x-selca-298749/

    www.facebook.com/legambientevallecamonica/

    https://www.facebook.com/legambientevallec...417768849610147comunicato_1comunicato2
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    http://www.piuvallitv.it/news/2021-01-18_u...vedere-e-presto


    e la storia continua...speriamo non all'infinito!
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    si parte
    PETIZIONE ONLINE
    La bonifica della Ex-Selca di forno d'Allione non può attendere

    Per la gravità complessiva della situazione promuoviamo un percorso condiviso con tutti i cittadini, residenti in Valle Camonica e non, chiedendo agli amministratori locali: Sindaci, Comunità Montana, Provincia e Regione di intervenire ad ogni livello, statale ed europeo affinché venga avviata urgentemente la bonifica.

    Firma QUI e condividi la petizione!

    http://chng.it/4G7jjPzwFR

     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    https://brescia.corriere.it/notizie/cronac...5a5e6bd67.shtml

    Ex Selca, a undici anni dal fallimento i rifiuti pericolosi ci sono ancora

    La denuncia dell’Arpa dopo un controllo a luglio nel sito di Forno Allione: tutto come prima, di G. Arrighetti

    https://associazionegraffiti.blogspot.com/...si-prepara.html

    www.facebook.com/watch/?ref=search...to%20ex%20selca
    https://www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...a-media-347893/

    Edited by vincenzab - 1/11/2021, 16:15
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    https://www.bresciaoggi.it/territori/valca...fiche-1.9007426

    https://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/un...-arpa-1.7033898

    Circa 15.600 microgrammi di floruri in falda contro il limite di legge di 1.500 e 100 microgrammi di arsenico a fronte di un limite di 10. Sono i dati che i comitati camuni hanno ricevuto da Arpa Brescia, nell’incontro che si è svolto giovedì sullo stato dell’ex Selca di Forno Allione.

    Arpa ha confermato le nostre preoccupazioni – spiega Italo Bigioli, Amici della natura di Saviore – sull’ammaloramento del capannone con le 37mila tonnellate di rifiuti. Preoccupa anche la presenza di cromo esavalente ed idrocarburi in falda, mentre per ora lo stato chimico-fisico dell’Oglio resta buono". Urgente, però, la rimozione dei rifiuti prima che accada il peggio. F.Pa.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/ex...enire-1.7469307

    www.bresciaoggi.it/territori/valca...guati-1.9288961

    IL TEMPO è SCADUTO
    DALL' ARTICOLO
    «Chi inquina paga: non devono essere i cittadini a subire e a sanare le conseguenze dell’avvelenamento del territorio provocato da chi ha tratto enormi profitti sfruttandolo». Questo principio ovvio è contenuto implicitamente nel pronunciamento del Consiglio di Stato che ha rigettato l’appello del curatore della ex Selca di Forno Allione, il quale si era opposto a un’ordinanza del Comune di Berzo Demo (datata 2017) che gli imponeva di mettere presto in sicurezza le scorie pericolose depositate da anni nei piazzali e nei capannoni della società fallita nel 2010, ed è stato riaffermato dalle associazioni ambientaliste della Valcamonica proprio dopo la sentenza del supremo organo amministrativo (che considerano in parte una loro vittoria)......

    www.facebook.com/watch/?v=645550676541253 CURATELA EX-SELCA DEVE PAGARE

    Edited by vincenzab - 23/4/2022, 07:10
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/ex...enire-1.7469307
    dal articolo ......A ottobre scorso, Arpa aveva evidenziato che la concentrazione di fluoruri nell’Oglio, a valle dell’ex Selca, sarebbe 11 volte il consentito, l’arsenico 10 volte oltre il limite, segno che la contaminazione si è diffusa. "Dall’allarme Arpa non è cambiato nulla – spiega Livio Pelamatti, Legambiente Vallecamonica – i capannoni sono ancora in uno stato non idoneo, c’è una situazione di degrado e di pericolo. L’intervento con la barriera idraulica non è la soluzione, bisogna procedere alla bonifica". Federica Pacella



    www.vocecamuna.it/ex-selca-gli-amb...-ancora-non-ce/

    ...dall' articolo ....A farsi portavoce dei camuni e non solo, ieri a Breno con il presidente Sandro Bonomelli e l’assessore all’ambiente Mirco Pendoli c’era Italo Bigioli, leader dell’Associazione Amici della Natura di Saviore e membro del Comitato che chiede di liberare la Vallecamonica dai veleni. Un gruppo che sulla piattaforma Change.org ha raccolto oltre 2.800 firme, ora depositate in Comunità Montana.


    www.giornaledibrescia.it/valcamoni...getto-1.3701304

    Poco più di 2.800 firme, raccolte sulla piattaforma Change.org, per chiedere di liberare la Valcamonica dai veleni, con particolare riferimento ai rifiuti stoccati nell’area ex Selca di Forno Allione.

    Le hanno depositate in Comunità montana un gruppo di associazioni ambientaliste camune, capitanate da Italo Bigioli degli Amici della natura, consegnandole al presidente Sandro Bonomelli e all’assessore all’Ecologia Mirco Pendoli. L’obiettivo è tenere alta l’attenzione sul problema e intervenire al più presto, visto che nell’ultimo decennio, tra carte bollate e aule di tribunali, poco o nulla si è riusciti a fare.

    Il tema è ingarbugliato, complesso e si è avvitato su se stesso, mentre alcuni protagonisti si sono arroccati sulle loro posizioni. Quel che è certo è che ci sono 37mila tonnellate di rifiuti pericolosi stoccati da una dozzina d’anni in parte all’interno dei capannoni del sito industriale e in parte sui piazzali. Un’altra certezza è la sentenza del Consiglio di Stato, che un mese fa ha decretato, in via definitiva, che deve essere il curatore fallimentare a effettuare gli interventi a tutela del sito contaminato. Nella realtà, nessuno degli attori che si sono seduti al tavolo ha grandi possibilità di agire: né le associazioni ambientaliste, che continuano a sollevare il caso, e neppure l’ente comprensoriale.

    Il presidente Bonomelli ha però contribuito al dibattito ribadendo che, oggi, le risorse per la bonifica sarebbero già a disposizione, ma a fronte di un progetto approvato.

    L’accordo di programma tra Comune di Berzo Demo, enti comprensoriali, Provincia e Regione, mai però sottoscritto, mette sul piatto una decina di milioni, a fronte della stesura di un progetto di bonifica da parte del curatore fallimentare, che dovrà essere approvato da tutti gli enti. All’appello manca il progetto (o la volontà del curatore di realizzarlo) e le varie e conseguenti approvazioni, che consentirebbero al Comune di acquisire le aree e disporre la bonifica «in situ».

    L’unica ipotesi che ancora oggi regge è infatti la bonifica e lo stoccaggio dei rifiuti direttamente sul posto; ogni altra soluzione è risultata non attuabile. Nello scacchiere, da qualche settimane, è però cambiato un soggetto: con la caduta dell’Amministrazione, a fare le veci del sindaco è il commissario prefettizio. Che si starebbe muovendo parecchio sul tema ex Selca e avrebbe già incontrato alcuni attori principali. In una vicenda tanto annosa, l’autorità di governo potrebbe riuscire a velocizzare e concretizzare alcuni passaggi che, alla luce dei fatti, hanno solo ristagnato negli ultimi anni.
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    L'ordinanza 29 giugno 22
    https://vallecamonica.forumfree.it/?t=79203000
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    la conoscenza per la conoscenza, non per il potere nè per il successo

    Group
    Administrator
    Posts
    422
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    https://www.bresciaoggi.it/territori/valca...ziale-1.9833500

    Selca, i rifiuti se ne andranno ma la bonifica sarà parziale

    L’anno nuovo non ha purtroppo portato la svolta attesa per l’enorme deposito di rifiuti stoccati ormai da tanti, troppi anni nei capannonie negli spazi esterni della ex Selca di Forno Allione.O almeno non ha portato una svolta definitiva.Il tema dello smaltimento è sul tavolo da anni, e la conferenza di servizi che si è tenuta nelle ultime ore in Prefettura a Brescia per riparlarne ha fatto emergere un dato non entusiasmante: il curatore fallimentare incaricato di occuparsi delle «eredità» del marchio industriale non avrebbe più le risorse necessarie per procedere a una rimozione totale delle tonnellate di scarti della lavorazione dell’alluminio presenti nell’ex sito industriale di Berzo Demo.La riunione si è svolta in Broletto a Brescia all’inizio della settimana, ma il quadro è emerso solo ieri mattina in municipio, durante un incontro del commissario prefettizio (il Comune di Berzo Demo è appunto commissariato) Anna Frizzante con alcuni esponenti del comitato spontaneo di cittadini per la bonifica.Come detto, non ci sarebbero le risorse economiche per trasferire altrove la montagna di scarti, apparentemente destinata a restare almeno in parte nella ex Selca, e in questa fase il curatore fallimentare sta cercando sul mercato internazionale l’offerta finanziaria migliore con l’obiettivo, comunque, di rimuovere la maggior parte delle scorie presenti a Forno Allione.Operazione per la quale dovrà anche incassare il via libera del giudice che lo ha incaricato della curatela fallimentare.Una possibilità in più nell’ottica di una soluzione definitiva del caso potrebbe essere rappresentata dai Fondi per i Comuni di confine che, prima dell’azzeramento, la vecchia amministrazione comunale aveva ottenuto per attuare un piano di reidustrializzazione proprio nell’area in questione.Si parla di circa quattro milioni di euro che sono attualmente «congelati», ma per utilizzarli nel completamento della bonifica piuttosto che nel rilancio produttivo bisognerebbe modificarne la destinazione d’uso, e pare come minimo difficile che la politica, in questo caso la Regione, si interessi di questa vicenda nel pieno della fase pre elettorale.Se ne riparlerà dopo l’appuntamento con le urne; nell’attesa, questo ex sito produttivo ad alto rischio continuerà almeno in parte a essere un magazzino di rifiuti industriali.•.
     
    Top
    .
108 replies since 29/1/2014, 07:49   5862 views
  Share  
.