Montecampione, continua lo spreco di soldi pubblici senza un’idea per il futuro

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    Comunicato Stampa: Montecampione, continua lo spreco di soldi pubblici senza un’idea per il futuro

    Nelle scorse settimane è stato dato il via libera da Regione Lombardia alla proposta di “Patto Territoriale' per lo sviluppo strategico, integrato e sostenibile del Comprensorio di Montecampione-Bassa Valle Camonica” proposta finalizzata alla realizzazione di tre interventi infrastrutturali: la sostituzione/realizzazione degli impianti 'Dosso delle Beccherie', 'Secondino-Monte Splaza' e 'Longarino-Monte Splaza'.

    Gli interventi per la realizzazione della proposta di Patto territoriale del comprensorio di Montecampione ammontano a 13.165.900 euro.
    Il Comune di Artogne e la Comunità Montana di Valle Camonica concorreranno al cofinanziamento per una quota pari ad euro 5.682.950 euro, la Regione Lombardia un cofinanziamento della restante quota per un totale di 7.482.950 euro. Il Patto Territoriale prevede la partecipazione anche dei Comuni di Artogne, Darfo Boario Terme, Gianico, Pian Camuno, Rogno e della Comunità Montana di Valle Camonica. Le vicende che hanno segnato la nascita e la decadenza di Montecampione racchiudono da sole l’intera storia dell’industria dello sci, soprattutto dove questa è cresciuta su basi speculative creando ambiti artificiali a scapito dei territori montani. Gli investimenti inclusi nel Patto Territoriale hanno l’obiettivo di mantenere attivo il collegamento tra il villaggio di Alpiaz e la conca di Bassinale, che negli anni recenti è stato interrotto per mancanza di neve e per gli eccessivi costi di gestione (non certo per la pandemia). L’andamento fortemente negativo delle precipitazioni nevose sul crinale tra la Valle Camonica e la Val Trompia (in tempi recenti fa eccezione solo il 2020), dovrebbe suggerirebbe l’inopportunità di investire ulteriori risorse su impianti di trasferimento energivori, che richiedono un costante innevamento artificiale e sono scarsamente attrattivi per gli sciatori. Va segnalato il lungo periodo di siccità che dura ormai dai primi mesi del 2022 che ha mandato in crisi l’acquedotto del Comune di Darfo Boario Terme, obbligando i cittadini di alcune frazioni a far bollire l’acqua: l’innevamento artificiale sui crinali della bassa valle richiede grandi quantità di acqua e sarebbe da bandire anche solo per questa ragione. È sufficiente aggirarsi tra i condomini di Alpiaz, o intorno al serpentone-ecomostro di Bassinale per rendersi conto della drammaticità della situazione dell’ingente volume edificato (400.000 mc), per molta parte degradato o invia di degrado (anche la depurazione delle acque reflue non funziona), e ancora si pensa di puntare sullo sci da discesa per dare un futuro a Montecampione, proponendo l’ennesimo velleitario “rilancio” dopo i numerosi fallimenti passati?

    Serve un ripensamento dell’intero comprensorio che orienti i nuovi investimenti per la sua riqualificazione:

    L’area di Alpiaz-Bassinale è al centro di un ambito territoriale, paesaggistico e sportivo unico, che unisce Lago d’Iseo e Tonale, Darfo Boario Terme e Parco Adamello. La Stanga di Bassinale è la porta di ingresso dell’Area Vasta Val Grigna e delle sue convalli e da lì attraverso una delle aree demaniali più ricche di flora e fauna alpina dell’intera Regione Lombardia, si aprono prospettive di utilizzo sostenibile di territori vasti e di pregio agricolo, paesaggistico, geologico e naturalistico, da San Glisente, al Croce Domini, ed al Sud del Parco Adamello. Non è chiaro il motivo per il quale i Comuni di Gianico e Darfo Boario Terme abbiano firmato il Patto Territoriale.
    Va fatto un nuovo racconto di Montecampione, maggiormente orientato alla valorizzazione dell’ingente capitale naturale ed alle pratiche sportive compatibili con questi ambienti prealpini (trekking e MTB in estate e sci alpinismo e ciaspole in inverno) e, viste le prospettive per l’innevamento, concentrando gli sforzi solo sugli impianti sciistici sopra il villaggio di Alpiaz. Solo rendendo strutturale l’interesse per il comprensorio si può pensare di rinnovare e rianimare i condomini in quota aspirando a nuovi valori, anche economici e immobiliari.
    L’ecomostro di Bassinale deve essere abbattuto (peraltro, lo stato di precaria manutenzione dello stesso sta già andando in tale direzione) proponendo al suo posto un intervento di vera valorizzazione dello straordinario paesaggio alpino che lo contorna. Si può far sorgere al suo posto un albergo – rifugio alpino di nuova generazione, paesaggisticamente, energeticamente e ambientalmente compatibile, dotato di tutti i comfort che oggi vengono richiesti da un pubblico esigente, posto realmente al centro del suo territorio, non lontano da Darfo Boario e dalle sue terme, nell’ambito di un comprensorio turistico dalle potenzialità enormi.
    Questa è la nostra valutazione per dare un futuro al “sistema” Montecampione, per uno sviluppo sostenibile delle montagne camune e la rivincita di un intero territorio dagli errori e dai guasti del passato!

    DICIAMO QUINDI UN CHIARO NO AD ALTRI SOLDI PUBBLICI GETTATI INUTILMENTE NEL “BUCO NERO” DELLE PISTE DA SCI DI MONTECAMPIONE

    Chiediamo un cambio di paradigma nell’investire soldi pubblici (soldi di tutti!), laddove la politica locale e regionale non trova di meglio da fare che buttare altri 13 milioni di euro in una impresa già fallimentare in partenza.

    Legambiente circolo Valle Camonica Legambiente
    circolo Alto Sebino
    Italia nostra sezione Valle Camonica
    Amici del torrente Grigna
    Amici della Natura di Saviore dell’Adamello
    Osservatorio Territoriale Darfense
    Comitato Centraline di Valle Camonica per l'acqua che scorre
     
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