Vallecamonica: Ambiente, Natura e Umano Sentire

Posts written by vincenzab

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    http://www.piuvallitv.it/news/2021-01-18_u...vedere-e-presto


    e la storia continua...speriamo non all'infinito!
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    comunicato_1_0comunicato2_0
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    è la storia continua....
    Diverse associazioni ambientaliste contro il progetto di bonifica.

    https://www.quibrescia.it/ambiente/2020/11...onifica/571422/

    https://www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...x-selca-298749/

    www.facebook.com/legambientevallecamonica/

    https://www.facebook.com/legambientevallec...417768849610147comunicato_1comunicato2
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    www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...manager-276160/


    La vicenda dell’ex Selca è stata ripercorsa ancora una volta in un’aula di giustizia del tribunale di Brescia: nel primo processo che ha tenuto banco negli anni scorsi, amministratori e manager dell’ex Selca erano accusati dalla Procura di Brescia del traffico di rifiuti partiti dall’Australia e arrivati a Berzo Demo passando dal porto di Marghera, 23mila tonnellate di scorie con cianuri e fluoruri che tra settembre 2009 e febbraio 2010, erano state rimesse sul mercato dalla Selca senza alcun trattamento. I giudici del tribunale di Brescia scrissero nella motivazioni di assoluzione: “Le miscele prodotte da Selca sono state legittimamente preparate per il riutilizzo e vendute come prodotto al di fuori della disciplina dei rifiuti”.

    Il secondo processo è invece sul materiale – attorno ai 45 metri cubi - rimasto sul piazzale dell’azienda dopo il fallimento, generando un problema ambientale. La Procura di Brescia ha accusato amministratori e manager di omessa bonifica. Ora il giudice Maria Chiara Minazzato ha pronunciato una sentenza di assoluzione con formula piena. Entrambi i filoni giudiziari si sono conclusi con l’assoluzione. Adesso si guarda al futuro e al progetto di reindustrializzazione dell’ex area Selca che si concretizzerà nei prossimi mesi.



    https://vallecamonica.forumfree.it/?t=78094016

    Edited by vincenzab - 29/11/2020, 13:58
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    www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...manager-276160/


    La vicenda dell’ex Selca è stata ripercorsa ancora una volta in un’aula di giustizia del tribunale di Brescia: nel primo processo che ha tenuto banco negli anni scorsi, amministratori e manager dell’ex Selca erano accusati dalla Procura di Brescia del traffico di rifiuti partiti dall’Australia e arrivati a Berzo Demo passando dal porto di Marghera, 23mila tonnellate di scorie con cianuri e fluoruri che tra settembre 2009 e febbraio 2010, erano state rimesse sul mercato dalla Selca senza alcun trattamento. I giudici del tribunale di Brescia scrissero nella motivazioni di assoluzione: “Le miscele prodotte da Selca sono state legittimamente preparate per il riutilizzo e vendute come prodotto al di fuori della disciplina dei rifiuti”.

    Il secondo processo è invece sul materiale – attorno ai 45 metri cubi - rimasto sul piazzale dell’azienda dopo il fallimento, generando un problema ambientale. La Procura di Brescia ha accusato amministratori e manager di omessa bonifica. Ora il giudice Maria Chiara Minazzato ha pronunciato una sentenza di assoluzione con formula piena. Entrambi i filoni giudiziari si sono conclusi con l’assoluzione. Adesso si guarda al futuro e al progetto di reindustrializzazione dell’ex area Selca che si concretizzerà nei prossimi mesi.
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    21 marzo 2020 www.bresciaoggi.it/territori/valca...paura-1.8001927
    dal link:
    Lino Febbrari Se ne parla da quasi un decennio. Da quando la Selca, azienda basata a Forno Allione, in comune di Berzo Demo, che recuperava scorie di alluminio per trattarle e poi rimetterle sul mercato, nel giugno del 2010 ha chiuso i battenti per fallimento. IN PARTICOLARE a tenere banco nelle discussioni dei politici locali, regionali e nazionali (e a preoccupare non poco chi vive in quella zona) è la montagna di rifiuti pericolosi (circa 40mila metri cubi contenti residui di cianuri e fluoruri) stivati in grossi sacconi nei vetusti capannoni o coperti da teli plastici nei piazzali: fino al 2016, prima dell’intervento sommario di messa in sicurezza, giacevano esposti alle intemperie e perciò dilavati dalle piogge. Lo scorso anno il Comune di Berzo Demo ha acquisito l’area all’asta fallimentare a costo zero con l’obbiettivo di riqualificare tutto il sito, abbattendo i vecchi capannoni, realizzandone di nuovi, insieme alle infrastrutture necessarie, per poi affittarli per un lungo periodo tramite un apposito bando. Che è stato aggiudicato alla Lucchini RS. Non appena rimessa a nuovo l’area, per vent’anni l’azienda di Lovere dovrà garantire il posto di lavoro a minimo 90 persone/anno. E la bonifica? Una sentenza del Consiglio di stato ha stabilito che non toccherà né ai vecchi proprietari (assolti dall’accusa di traffico di rifiuti) e neppure al curatore. A farsi carico del risanamento e messa in sicurezza sarà l’ente pubblico. «Quindi tutto ricadrà sulle tasche dei cittadini e non ci sono garanzie sulle operazioni di messa in sicurezza - attacca il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Ferdinando Alberti replicando alla riposta di Regione Lombardia alla sua interrogazione sulla bonifica e riconversione dell’area ex Selca -. Questo perché i nuovi proprietari dell’area non sono tenuti allo smaltimento dei rifiuti. Continua a ripetersi lo stesso scenario - aggiunge -: qui in Lombardia chi inquina non paga mai! In un modo o nell’altro i privati responsabili di danni ambientali la fanno sempre franca e inoltre non mettono neanche un euro quando c’è da riparare». Alberti punta l’indice anche su come verrà attuato l’intervento «riparatorio». In pratica i rifiuti pericolosi saranno «sepolti» in un bacino di contenimento (la stessa operazione fatta anni fa da Ucar Carbon in una scarpata proprio dietro gli attuali capannoni Selca) in un terreno distante alcune centinaia di metri ad uso commerciale/industriale di proprietà comunale. LA SOLUZIONE meno onerosa, secondo fonti comunali, circa 24 milioni di euro comprese demolizioni e nuove costruzioni, perché solo trasportare l’ingente quantitativo di rifiuti in una discarica autorizzata all’estero sarebbe costato più di 20 milioni. «Quindi ad oggi non saranno smaltiti ma semplicemente spostati in un altro luogo, che magari rischia di diventare a sua volta contaminato – conclude Alberti -. Mi auguro che non sia questa la “soluzione” prevista da Regione Lombardia. Non sappiamo perché e con quali criteri sia stata scelta quella zona. Insomma, è sempre la stessa storia: i privati fanno i danni, non pagano, i cittadini svuotano le loro tasche per bonificare e sistemare tutto e poi i benefici per un altro privato. Un mondo alla rovescia!»

    www.quibrescia.it/provincia/valcam...luzioni/563442/

    dal link: Mancata bonifica rifiuti ex Selca, arrivate nuove assoluzioni
    E' di ieri la sentenza con cui gli imputati sono stati assolti. Così l'intera vicenda giudiziaria ora si è chiusa.

    Si chiude con un buco nell’acqua, senza responsabilità, la vicenda giudiziaria connessa all’ex Selca di Forno Allione di Berzo Demo, in Valcamonica, nel bresciano. Alla sbarra in questa seconda inchiesta, con le accuse di gestione illegale dei rifiuti e omessa bonifica, erano finiti l’ex titolare Flavio Bettoni e gli amministratori Michele Carta Mantiglia, Piergiorgio Bosio ed Ettore Vacchina. Ma per tutti ieri, lunedì 22 giugno, il giudice del tribunale di Brescia ha emesso sentenze di assoluzione perché il fatto non sussiste.


    www.gazzettadellevalli.it/valle-ca...manager-276160/


    La vicenda dell’ex Selca è stata ripercorsa ancora una volta in un’aula di giustizia del tribunale di Brescia: nel primo processo che ha tenuto banco negli anni scorsi, amministratori e manager dell’ex Selca erano accusati dalla Procura di Brescia del traffico di rifiuti partiti dall’Australia e arrivati a Berzo Demo passando dal porto di Marghera, 23mila tonnellate di scorie con cianuri e fluoruri che tra settembre 2009 e febbraio 2010, erano state rimesse sul mercato dalla Selca senza alcun trattamento. I giudici del tribunale di Brescia scrissero nella motivazioni di assoluzione: “Le miscele prodotte da Selca sono state legittimamente preparate per il riutilizzo e vendute come prodotto al di fuori della disciplina dei rifiuti”.

    Il secondo processo è invece sul materiale – attorno ai 45 metri cubi - rimasto sul piazzale dell’azienda dopo il fallimento, generando un problema ambientale. La Procura di Brescia ha accusato amministratori e manager di omessa bonifica. Ora il giudice Maria Chiara Minazzato ha pronunciato una sentenza di assoluzione con formula piena. Entrambi i filoni giudiziari si sono conclusi con l’assoluzione. Adesso si guarda al futuro e al progetto di reindustrializzazione dell’ex area Selca che si concretizzerà nei prossimi mesi.

    Edited by vincenzab - 9/8/2020, 12:34
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    www.piuvallitv.it/news/2020-03-03_n...za-per-ex-selca

    www.bresciaoggi.it/territori/valca...abili-1.7971464
    3.3.20
    La doppia vicenda processuale legata all’ex Selca di Forno Allione ha lasciato un’eredità davvero triste: in attesa della rinascita dell’ex sito industriale di Berzo Demo restano 100 posti di lavoro in meno (più 70 dell’indotto) e una grande area da bonificare. Sì, perché La Procura di Brescia ha chiesto la sentenza di non luogo a procedere immediato, così come prevede l’articolo 129 del Codice di procedura penale, per Flavio Bettoni, tra i proprietari dell’azienda (già assolto dall’accusa di traffico di rifiuti col fratello Ivano) e presidente Selca dal 2007 al 2010, per l’amministratore unico Piergiorgio Bosio, che l’ha guidata dal 1997 al 2007, per il procuratore speciale Ettore Vacchina e per il consigliere delegato Michele Carta Mantiglia attivo dal 2007 e fino al fallimento. Erano accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e della mancata bonifica dei 23mila metri cubi di celle elettrolitiche arrivate dall’Australia per essere trattate. Il giudice ha aggiornato l’udienza a giugno, quando ci sarà la sentenza.

    www.quibrescia.it/provincia/valcam...luzioni/558681/
    La vicenda dell’ex Selca di Forno Allione, a Berzo Demo, in Valcamonica, nel bresciano, è approdata di nuovo in tribunale. Dell’azienda non è rimasto più nulla, se non una serie di rifiuti ancora da smaltire nell’ambito di un piano di bonifica non attuato al momento e un’area industriale lontana dall’essere tale. A livello giudiziario, da ieri, lunedì 2 marzo, alla sbarra ci sono Flavio Bettoni che è stato a capo del sito produttivo dal 2007 al 2010 e già assolto con il fratello Ivano dal traffico illecito di rifiuti, l’amministratore unico Piergiorgio Bosio dal 1997 al 2007, il procuratore speciale Ettore Vacchina e il consigliere delegato Michele Carta Mantiglia operativo dal 2007 fino all’atto del fallimento.

    Tutti accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e mancata bonifica di 23 mila metri cubi di celle elettrolitiche giunte dall’Australia, l’accusa ha però chiesto il non luogo a procedere. L’udienza è stata aggiornata a giugno quando è attesa la sentenza.

    https://www.vocecamuna.it/processo-ex-selc...amministratori/
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    http://www.piuvallitv.it/news/2020-01-31_s...r-larea-exselca

    https://montagneepaesi.com/soluzione-in-vi...orno-d-allione/
    L’Amministrazione di Berzo Demo ha votato l’accordo di programma che prevede un apporto economico per la rigenerazione tramite bonifica dell’area ex-Selca a Forno d’Allione che consentirebbe di portarvi, entro il 2021, una nuova attività industriale per la quale ha avanzato una proposta la Lucchini Rs di Lovere.
    L’accordo di programma, promosso dal Comune di Berzo Demo, prevede la partecipazione della Regione, del Comune di Berzo Demo, della Comunità Montana, della Provincia e dell’Unione dei Comuni della Valsaviore tramite i fondi ex Odi, pari a circa 5 milioni garantiti dai finanziamenti conseguiti da Cevo e Saviore, confinanti col Trentino. Il finanziamento totale previsto è di circa 20 milioni. Il documento approvato ora è finalizzato a condividere la strategia di bonifica del sito, sviluppare interventi infrastrutturali complementari alla bonifica stessa, individuare misure per la creazione di nuovi posti di lavoro e ottenere incentivi da destinare alle imprese che insedieranno nuove unità produttive, oltre che per attrarre investimenti. Lucchini Rs di Lovere ha già dimostrato interesse ad intervenire con un’attività di “revamping” di ruote dei treni e di altre parti legate alla propria produzione primaria, per cui è richiesta un’industria meccanica più leggera in grado di occupare da 80 a 90 persone. In attesa di perfezionare l’accordo, non disponendo dei fondi necessari all’affidamento dell’incarico di elaborazione del piano industriale, la Comunità montana ha dato la disponibilità al Comune di anticipare le risorse necessarie all’affidamento dei servizi di ingegneria come quota di compartecipazione all’accordo stesso. Il municipio ha approvato lo studio di fattibilità da quasi sette milioni, realizzato da una società specializzata per la rimozione dei rifiuti pericolosi presenti all’interno dei capannoni della ex-Selca. Ora si attende dunque per dare avvio all’intero progetto, il finanziamento promesso dalla Regione e per questo dovrebbe essere programmato in tempi brevi un incontro a Milano che potrebbe essere determinate per il futuro della ex Selca
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    slogan

    Valle Camonica flash mod protesta.....



    www.piuvallitv.it/news/2020-01-25_i...-valle-camonica


    www.facebook.com/PiuValliTV/videos...=group_activity

    www.ilfriuli.it/articolo/politica/...FmCf4fGCeyzpDlE

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    https://brescia.corriere.it/notizie/cronac...ea28b5635.shtml
    dall'articolo....
    ..... ma a Forno Allione sono ancora accatastati quasi 40 mila metri cubi di rifiuti e il terreno del sito industriale deve essere completamente bonificato prima di potervi insediare una nuova attività.
    Così l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovan Battista Bernardi sta lavorando alla predisposizione di un accordo di programma che prevede la spesa indicata ripartita in questo modo: 4 milioni dall’Unione Comuni Valsaviore, un milione da comunità montana e Bim di Valle Camonica, un milione dalla Provincia di Brescia, 6 milioni di Regione Lombardia, 673 mila euro dallo stesso comune di Berzo Demo, 5 milioni e mezzo da un prestito con la Cassa depositi e prestiti, oltre 4 milioni da compensazioni Iva e 1.327 mila euro dalla curatela fallimentare. Dunque il grosso peserà sulle spalle degli enti pubblici e in definitiva dei contribuenti.L’intervento ipotizzato si articola in tre fasi: smaltimento dei rifiuti; bonifica dell’area e riqualificazione dei capannoni esistenti; reindustrializzazione dell’area con costruzione di nuovi immobili per 20 mila metri quadrati di superficie. Lo studio di fattibilità indica che i rifiuti ancora presenti saranno raccolti in un «bacino di contenimento isolato ed impermeabilizzato, realizzato in corrispondenza di un’area ad uso commerciale/industriale di proprietà del Comune di Berzo Demo, posta immediatamente a sud dell’ex area industriale Selca, a circa 400 metri dal sito»; tale indicazione sta facendo storcere il naso a molti, sia per l’ubicazione dell’area individuata, a ridosso del fiume Oglio, sia perché in valle Camonica ci si era illusi che quei cumuli di rifiuti potessero diventare materia prima secondaria venendo quindi rivenduti. La bonifica dell’area dovrà portare alla messa in sicurezza del suolo e del sottosuolo, da cui gli inquinanti rischiano di contaminare le acque di falda. Sulla reindustrializzazione dell’area, rimane alla finestra Lucchini RS. Un gioco a incastri che non sarà facile combinare.
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    www.ecodibergamo.it/videos/video/r...fia_1043875_44/

    Riflettori dell'antimafia puntati sull'incendio alla Valcart di Rogno dello scorso 21 aprile. Il fascicolo per incendio doloso aperto dal pm Letizia Ruggeri all'indomani del fatto, dalla Procura di Bergamo è passato alla Direzione distrettuale antimafia, al pm Paolo Savio di Brescia. Le indagini sono andate avanti analizzando ogni testimonianza, ogni elemento, ogni immagine delle telecamere sia dell'azienda che della zona. E se l'indagine è finita sul tavolo dell'Antimafia è segno che ci sarebbero degli elementi che portano alla criminalità organizzata. Forse quella calabrese. A farlo pensare agli inquirenti le modalità dell'incendio. Si vedrebbe una fiammella, l'innesco, e le fiamme che in un attimo si propagano su un versante di 70 metri. Segno che vi era del propellente sparso in precedenza che ha accelerato e diffuso la combustione. E delle ombre sospette che si muovono, pare delle persone, che si muovono velocemente nel buio dopo che le fiamme si sono accese. Simona Befani
    L’ombra dei calabresi: sull’incendio doloso alla Valcart di Rogno indaga l’antimafia
    https://bergamo.corriere.it/notizie/cronac...05fcc4a4b.shtml

    http://www.piuvallitv.it/news/2020-01-14_o...go-alla-valcart
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    www.acp.it/2019/12/si-puo-preveder...ente-12689.html
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    28_novembre_2019
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    alessandro_milan


    suggerimenti per una lettura che coltiva resilienza e coraggio


    www.facebook.com/watch/?v=516602839100918
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    https://wondysonoio.org/

    la cultura della Resilienza

    www.facebook.com/2008185536075554/photos/2015208705373237/
408 replies since 22/8/2013
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