Vallecamonica: Ambiente, Natura e Umano Sentire

Posts written by vincenzab

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    http://pensiero.it/in-primo-piano/intervis...menti-climatici

    http://pensiero.it/files/pdf/inquinamento_...postfazione.pdf
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    03_Oltreconfine_Locandina_Mercalli
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    sindaco_tassara_terzo_salto_spillamenti

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    www.quaderniacp.it/

    http://www.acp.it/wp-content/uploads/Quade..._241-PE_as1.pdf
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    www.teleboario.it/tbnews/prosegue-l...a-valle-pulita/

    Valle pulita rilancia la battaglia su verità e bonifiche

    http://www.bresciaoggi.it/territori/valcam...fiche-1.5468455


    A poche settimane dalla sua costituzione, Bresciaoggi ne ha parlato nei giorni scorsi, il comitato «Valle pulita» ha già raggiunto un obiettivo: la pubblicazione del registro dei tumori. È il risultato di lunghe battaglie tutte camune, alle quali recentemente si era unito anche questo gruppo di genitori che per promuovere la propria campagna per la conoscenza e per la sicurezza due mesi fa aveva avviato una raccolta firme che oggi tocca quota 1.500.
    E ADESSO? «Siamo a un punto buonissimo - assicura Eleonora Benedetti, presidente del comitato con sede alla Sacca di Esine -, ma continuiamo perchè il numero minimo è di tremila sottoscrizioni. Con questi sostegni vogliamo andare alla procura della Repubblica e, accompagnati da un avvocato del Tribunale del malato, chiedere la bonifica del territorio valligiano; o almeno controlli più serrati».
    Così, proprio sul territorio interessato si sono moltiplicati i punti di raccolta, «Una firma per la salute della nostra valle» recita lo slogan. Valle che paga scelte sconsiderate, amministrazioni «lasciapassare», decenni trascorsi senza mai dare uno sguardo al futuro. La voce del comitato è la voce di quelli che non ce l’hanno fatta, di quelli che sono ancora in guerra con il cancro, dei figli di questa terra stroncati dalla leucemia. La loro voce è forte e chiede di essere ascoltata; sulla base della certezza che parte del male arrivi da un territorio inquinato.
    «Vorremmo scoprire la relazione tra l’inquinamento e le patologie oncologiche. Un bel passo avanti è stato il registro dei tumori, ma vogliamo di più». Un grande obiettivo, reso più vicino dalla convinzione che insieme si può. Intanto, la prima uscita pubblica del comitato è fissata per oggi a Bienno, nella cornice del palazzo Simoni Fé, con un incontro patrocinato dal Comune. «Ci troveremo alle 15 e avremo tanto da raccontare: il nostro progetto, la nostra battaglia che è di tutta la valle». C.VEN.
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    ma non è finita per gli scarti da smaltire....prox appuntamento la conferenza dei servizi del 27 aprile 2017...



    ma_non__finita_
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    http://pensiero.it/catalogo/libri/inquinam...dei-bambini-2ed

    Il pediatra è il naturale riferimento per i genitori alla ricerca di informazioni aggiornate e scientificamente provate sull’impatto che l’inquinamento può avere sulla salute dei propri bambini. La seconda edizione di Inquinamento e salute dei bambini: cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare, a cura del gruppo Pediatri per un Mondo Possibile dell’Acp, vuole fornire ai pediatri di famiglia, ai medici di medicina generale e agli specialisti un documentato e aggiornato strumento di formazione sul tema. Il problema dell’inquinamento è affrontato nelle sue varie declinazioni, da quello atmosferico a quello acustico, da quello dell’acqua a quello del cibo, dagli studi sulle radiazioni ultraviolette ed elettromagnetiche all’uso dei prodotti per l’igiene. Particolare attenzione è prestata alle conseguenze del cambiamento climatico. Il volume è chiuso da un capitolo sulla Percezione del rischio nell’era globale, indispensabile per decifrare correttamente i diversi atteggiamenti che vengono assunti nei confronti delle tematiche ambientali e di salute.

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    ex_selca_rifiuti_insaccati_28_gennaio_2017








    www.teleboario.it/tbnews/selca-assolti-con-formula-piena/

    BERZO DEMO
    SELCA: ASSOLTI CON FORMULA PIENA
    Il Tribunale di Brescia ha assolto con formula piena Flavio e Ivano Bettoni ex titolari della Selca dall'accusa di traffico illecito di rifiuti. Resta l'indagine per disastro ambientale

    www.bresciaoggi.it/territori/valcam...selca-1.5639823

    Era il 2004 quando alla Selca di Berzo Demo si procedeva al primo sequestro. Ieri si è arrivati alla sentenza di primo grado nei confronti dei fratelli Flavio e Ivano Bettoni, ex titolari dell’azienda, accusati di traffico illecito di rifiuti: assolti perchè il fatto non sussiste.
    IL PROCESSO si è protratto per sedici udienze. Secondo il pm Mauro Leo Tenaglia, che nell’ultima fase del processo ha rappresentato l’accusa, alla Selca «arrivavano celle elettrolitiche esauste trattate chimicamente e quindi non c’era abbattimento degli inquinanti». Si trattava, di conseguenza, di un traffico illecito di rifiuti, per cui aveva chiesto quattro anni di carcere per gli imputati. A sostegno delle tesi accusatorie anche la lunga arringa dell’avvocato Francesco Menini, legale di parte civile per il Comune di Berzo Demo e per la Comunità montana. Ma il tribunale presieduto dal giudice Maria Chiara Minazzato ha accolto le tesi difensive e il perchè si potrà sapere entro 90 giorni, termine indicato per le motivazioni. «Professionalmente non possiamo che essere soddsifatti - commenta l’avvocato Alessandro Stefana, legale di Ivano Bettoni -. Il processo è stato lungo e pesantissimo. Ma il mio pensiero va ai 100 dipendenti che dall’oggi al domani si sono trovati senza lavoro e senza stipendi». In merito al verdetto, Stefana spiega che «è una sentenza quasi obbligata con tutto quanto emerso». Ma «emerge chiaramente anche la nostra politica da "desaparecido" - aggiunge -. Come sempre i nostri politici si sono distinti perchè invece di capire cos’era successo hanno iniziato a cavalcare l’onda alla ricerca del consenso della popolazione che non conoscendo fa un giudizio estremamente parziale. Cosa abbiamo ottenuto con la chiusura di Selca? D'avere una quantità di rifiuti che non si sa come smaltire e di aver depauperato l’ambiente. Avevamo materiale che era eccezionale come carburante per le acciaierie e avremmo sicuramente tutelato l’ambiente».
    Il momento chiave del processo sono stati i «testimoni, i consulenti della difesa». «La mia - spiega l’avvocato Gianluigi Bezzi, legale di Flavio Bettoni - è una soddisfazione amara perché sono camuno e ho vissuto sempre con un certo dispiacere la vicenda, perché i Bettoni avevano investito tantissimo su un azienda, in valle, in una zona industriale depressa. Viceversa la procura ha visto questo come sospetto. Però, credo che in questo momento i signori Bettoni possano rivendicare d’aver sempre lavorato nell’assoluto rispetto delle leggi. Oggi credo che per i signori Bettoni sia venuto il momento in cui possano veramente alzare la testa e dire “volevamo dare una mano alla Valle Camonica“ di cui siamo figli comunque innamorati».
    PER L’AVVOCATO Menini: «È certamente un dispiacere, immaginavamo un esito diverso. Restiamo in attesa delle motivazioni che conteranno più del dispositivo perché capiremo per quali ragioni il giudice ha ritenuto di dover assolvere». Il reato andrà in prescrizione il prossimo mese di agosto. Rimane indagato il curatore fallimentare Giacomo Ducoli. Tra i rimpianti della parte civile: «Primo fra tutti l’inutilizzabilità delle verifiche che so state fatte sui materiali in entrata e in uscita dalla Selca».
    Mario Pari

    Il sindaco non arretra:
    «Subito le bonifiche»

    Prendiamo atto della sentenza, come giusto che sia. Avevamo messo in conto anche l’ipotesi di un’assoluzione quando abbiamo deciso di costituirci parte civile. Sinceramente non ci premeva sapere la verità sul traffico internazionale di rifiuti. A noi interessa soltanto che chi ha inquinato paghi le bonifiche. Tutto qui».
    È un commento pragmatico quello espresso dal sindaco di Berzo Demo Giovan Battista Bernardi all’uscita del tribunale. Ha incassato l’assoluzione dei fratelli Bettoni con imperturbabilità, forse perchè ilsuo unico obiettivo e risanare la terra dei «veleni». Quelli lasciati in eredità dalla multinazionale Ucar Carbon e poi dalla Selca fallita nel 2010 che si occupava del trattamento finalizzato al recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. (...)

    www.bresciaoggi.it/territori/valcam...fiche-1.5639751

    Edited by vincenzab - 11/2/2018, 11:28
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    https://drive.google.com/file/d/0B72Nox2CY...k9wUHVUVHc/view
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    la sintesi a questo link

    https://vallecamonica.forumfree.it/?t=70919790
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    ISDE_BS_SeminarioCibo
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    OSSERVAZIONI_PTUA_Comitato_Amici_Grigna

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    OSSERVAZIONI_PTUA_Comitato_Amici_Grigna5

    OSSERVAZIONI_PTUA_Comitato_Amici_Grigna6
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    www.nextville.it/repository/reteamb...ento_camera.pdf



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    dati_incentivo

    Edited by vincenzab - 11/2/2017, 12:58
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    regione





    www.regioni.it/dalleregioni/2017/01...-pagare-494745/

    EX SELCA, TERZI: CHI SBAGLIA E INQUINA DEVE PAGARE
    lunedì 16 gennaio 2017

    ASSESSORE: SAREMO PARTE CIVILE CONTRO RICORSO CONSIGLIO DI STATO

    "Ci costituiremo parte civile anche davanti al Consiglio di Stato contro il ricorso presentato dalla ex Selca spa". Ad annunciarlo e' l'assessore regionale all'Ambiente Claudia Maria Terzi, al termine della Giunta a Palazzo Lombardia.

    SODDISFATTI SENTENZA TAR - "A maggio dell'anno scorso eravamo molto soddisfatti della sentenza del Tar che si era espressa condannando i responsabili dell'inquinamento a Berzo Demo, nel Bresciano - spiega Terzi-. Il principio che chi sbaglia e inquina deve pagare, non puo' piu' essere messo in discussione. Nel sito bresciano sono parcheggiate tonnellate di scorie contenenti fluoruri, cianuri e metalli pesanti altamente cancerogene. I giudici del Tar avevano scritto nero su bianco che i responsabili avevano sottovalutato il rischio accettando che la situazione potesse progressivamente aggravarsi e finire fuori controllo. Cosi' come - prosegue l'assessore - i giudici hanno verificato che i soldi ci sono per la bonifica del sito (circa 9 milioni di euro) e come Regione Lombardia ci siamo attivati subito investendo oltre 200 mila euro per la messa in sicurezza del luogo. Ora bisogna pero' fare in fretta e bene perche' la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente non puo' piu' aspettare".

    LA VICENDA - Il ricorso al Consiglio di Stato e' stato presentato dai quattro protagonisti contro la sentenza del Tar che intimava proprio a Flavio Bettoni (presidente del Consiglio di amministrazione dal 2007 al 2010), Piergiorgio Bosio (amministratore unico dal 1997 al 2007), Ettore Vacchina (procuratore speciale dal 2008 al 2009) e al curatore fallimentare di Breno, Giacomo Ducoli (al lavoro per la Selca dal 2010 e gia' indagato per disastro ambientale) di bonificare il sito e la falda essendo responsabili della contaminazione. Cosi' i giudici del Tar avevano motivato la sentenza dando di fatto torto ai quattro e stabilendo che sara' il curatore a dover rimostrare che il peso non dovra' essere supportato solo dall'attivo del fallimento: "La contaminazione della falda e' stata rilevata quando la curatela fallimentare era ormai insediata da tempo, ed era stata avvertita del rischio ambientale. La mancata rimozione dei rifiuti nel tempo intercorso dopo il fallimento ha certamente aggravato la situazione, ed e' quindi una concausa dell'inquinamento".

    Ex Selca: «Condannate i Bettoni a quattro anni»
    VALCAMONICA30 gen 2017, 12:11

    www.giornaledibrescia.it/valcamonic...-anni-1.3146147

    Quattro anni di condanna. Tanto è stato chiesto per i fratelli Flavio e Ivano Bettoni, ex proprietari della Selca di Berzo Demo, a processo con l’accusa di traffico illecito di rifiuti.

    La richiesta è stata avanzata dal sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia che ha sostituito il collega Alberto Rossi, scomparso ad inizio anno. Secondo l’accusa i fratelli Bettoni avrebbero miscelato sostanze pericolose senza autorizzazioni e non avrebbero rispettato le normative relative al trattamento die rifiuti. Contestata anche la transnazionalità del reato visto che i rifiuti arrivavano all’impianto di Forno Alione dall’Australia e poi finivano anche nel Balcani. Si parla di 23mila tonnellate di celle elettrolitiche contenenti cianuri e floruri finite nell’impianto della Selca tra il settembre del 2009 e il febbraio del 2010


    www.quibrescia.it/cms/2017/01/30/ex...-per-i-bettoni/

    Lunedì 30 gennaio in tribunale, il sostituto procuratore di Brescia Mauro Leo Tenaglia ha chiesto una condanna a quattro anni di reclusione per i fratelli Flavio e Ivano Bettoni, ex titolari della fabbrica Selca di Berzo Demo, nel bresciano. I due sono accusati di traffico illecito di rifiuti per aver usato in modo illecito tonnellate di materiali pericolosi. Tra l’altro l’azienda è poi fallita. L’inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero Alberto Rossi, scomparso all’inizio del 2017.
    Il capo d’accusa riguarda l’aver mischiato rifiuti pericolosi senza alcuna autorizzazione e senza aver rispettato le norme in tema. A questo si aggiunge il livello internazionale del traffico, visto che i rifiuti sono arrivati a Berzo Demo dall’Australia. Nello stabilimento tra il 2009 e il 2010 sono giunte 23 mila tonnellate di cianuri e floruri.



    www.quibrescia.it/cms/2017/01/28/ex...e-in-sicurezza/

    www.quibrescia.it/cms/2017/01/31/ri...gali-ribattono/

    Gianluigi Bezzi e Alessandro Stefana, legali dei fratelli Flavio e Ivano Bettoni, hanno contestato l’accusa di traffico illecito internazionale di rifiuti legato all’ex bresciana Selca di Berzo Demo. Lunedì 30 gennaio, infatti, il sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia ha chiesto al giudice Maria Chiara Minazzato di condannare i due a 4 anni di reclusione.

    Secondo l’impianto accusatorio, i due ex titolari dell’azienda avrebbero ricevuto 23 mila tonnellate di scorie inquinanti provenienti dall’Australia rivendendole ai clienti con lo stesso potenziale pericoloso. In pratica, le avrebbero solo ridotte in pezzi più piccoli, impacchettati e inviati. Un’attività criminale, secondo la procura, che ha trovato concordi il ministero della Salute, la Provincia di Brescia e la Regione Lombardia costituiti come parti civili al processo. Ma i legali dei due imputati hanno ribattuto.

    “E’ stato fatto tutto alla luce del sole, non a caso i camion carichi di materiali si muovevano in pieno giorno in paese”. I due parlano di “invidie commerciali, troppa e sospetta solerzia della polizia giudiziaria, consulenze poco autorevoli e sistema normativo confuso”. A questo hanno aggiunto il fatto che si sia portata al fallimento un’azienda che era in attivo e della quale “nessun cliente si è mai lamentato”. Ora si attende la sentenza del giudice.


    Edited by vincenzab - 11/2/2018, 11:27
408 replies since 22/8/2013
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